Il progetto del nuovo ponte della Navetta nasce da una considerazione sull’uso e sull’utilizzo contemporaneo delle “architetture di passaggio”. Da sempre intorno al ponte si sono concentrate strutture ed attività antropiche. Il nostro ponte è quindi nato con l’ambizione di non essere solo un semplice segno che collega due sponde di un fiume, ma una vera e propria macchina architettonica da scoprire, in cui liberamente muoversi o sostare e ritrovare una serie di occasioni o micro-servizi, legati alla viabilità ciclo-pedonale, che oggi sono alla base della fruizione degli spazi urbani.